Italienische Übersetzung – Switch Off! The system of destruction

Spegnere il sistema della devastazione

Switch Off! The system of destruction

A partire dall’inizio dell’anno è iniziata a diffondersi una chiamata all’azione diretta, che fino a ora ha principlamente circolato solo nei paesi di lingua tedesca. Con questa traduzione vogliamo contribuire al dibattito internazionalista sull’anarchismo d’azione contro il complesso tecno-industriale.

Switch Off! – Appello alla rivolta

La certezza che l’attuale sistema porterà al collasso l’ecosistema già massicciamente danneggiato ha smosso innumerevoli persone e le ha spinte alla resistenza. Decine di migliaia di individui stanno scendendo in piazza contro la “perpetuazione” dell’apparato capitalistico, le persone si oppongono innumerevoli ai progetti distruttivi su larga scala, le infrastrutture del sistema vengono bloccate e militantx coraggiosx danno fuoco alle macchine che le quali vengono privati dei loro mezzi di sostentamento.

Ciò di cui abbiamo bisogno nella lotta contro la distruzione della natura e la conseguente miseria sociale è l’impegno comune per la vera rottura rivoluzionaria e la libertà di tuttx. Abbiamo bisogno di un’iniziativa che rifiuti tutti i compromessi e le correzioni di facciata dello Stato e che porti a una trasformazione delle nostre relazioni sociali.

La distruzione del pianeta da parte del sistema economico neoliberale è intrinsecamente legata a modelli di pensiero patriarcali, al razzismo e al colonialismo. L’iniziativa quindi deve necessariamente venire dal basso. Dalle lotte deglx esclusx. Dalle lotte di coloro che contrappongono un’unione solidale e auto-organizzata alle promesse di salvataggio dello Stato. Dalle lotte di coloro che vedono che non ci possono essere compromessi nel conflitto contro la distruzione sistemica della biosfera.

Dovremmo anche essere consapevoli che non possiamo impedire completamente il graduale collasso di un ecosistema massicciamente danneggiato. Non possiamo impedire la perdita di biodiversità. Né l’esaurimento delle risorse. Non saremo in grado di prevenire la catastrofe climatica perché ci siamo già in mezzo. Ammetterlo – senza alcun pathos apocalittico – non ci paralizza. Al contrario, apre a noi e ai contesti l’orizzonte su come potrebbero essere le nostre vite e le nostre lotte rivoluzionarie in futuro.

Difficilmente possiamo bloccare e sabotare in modo così radicale e intransigente come lo richiederebbe il cambiamento climatico in atto, provocato dal capitalismo. Ma non dobbiamo scoraggiarci per questo. Mettiamo in discussione, sabotiamo e attacchiamo in modo permamente l’infrastruttura del capitalismo nella lotta contro lo sfruttamento. In modo che un altro mondo diventi possibile! Collaboriamo gli/le unx con gli/le altrx in modo solidale per poter vivere una vita dignitosa. Che le nostre idee si realizzino nel qui e ora e attraverso le nostre azioni e le lotte, qui e ora. Non ci lasceremo cullare dai tentativi di pacificazione di chi è al potere dello Stato.

Contro le loro soluzioni tecnologiche

Le soluzioni offerte dai padroni per rispondere agli evidenti effetti della crisi ecologica sono principalmente tecnologiche. Questa dinamica è ovviamente legata al lobbismo e anche e sopratutto fa parte di una strategia di legittimiazione dello Stato. Lo sviluppo, il controllo e l’applicazione delle „tecnologie del futuro” che dovrebbero rendere „sostenibile” il capitalismo in crescita sono nelle mani dello Stato, dell’industria e della scienza e sono inestricabilmente legati ad essi. L’illusione che ci viene venduta, secondo la quale il cambiamento climatico possa essere fermato tecnologicamente, si basa sulla fiducia che chi è al potere debba solo fare i passi giusti, prendere le misure giuste, per salvare questo mondo.
 C’è chi da un lato, non ha alcun interesse a porre fine al capitalismo espansivo che garantisce la loro posizione di potere. Dall’altro, la riforma tecnologica, con le nuove dipendenze che produce, è anch’essa destinata al fallimento. Ne sono un esempio la mobilità elettrica o le tecnologie per la produzione delle cosiddette energie rinnovabili. Le materie prime necessarie sono spesso procurate druante lo sfruttamento ambientale neocoloniale. Il trasporto di queste materie prime e dei componenti è a sua volta fortemente dipendente dai combustibili fossili. Ciò rende impensabile una conversione dell’industria attuale alle energie rinnovabili prima che le riserve globali di petrolio si esauriscano.

Non possiamo più permetterci la loro ricchezza

A prescindere dai termini che utilizziamo, non possiamo più permetterci la ricchezza dei ricchi. La lotta contro il cambiamento climatico e i suoi effetti si muove su questioni di classe. Chi sono coloro che sono sempre stati in grado di trarre profitto e di assicurarsi la supremazia dalle crisi e dalle guerre degli anni passati? Chi è responsabile della maggior parte delle emissioni di gas dannosi per il clima? Non sono x già esclusx, i rifugiati e i poveri. Sono le compagnie energetiche, le banche e i produttori di armi. Sono i ricchi, la cui decadenza può esistere solo sulle spalle degli altri. Ed è lo stile di vita del consumo di massa e dello spreco di risorse delle società del Nord globale, che si basa su presupposti e relazioni di sfruttamento che dobbiamo rifiutare e combattere. Pertanto, è chiaro che una lotta contro la distruzione della natura deve avere come obiettivo anche la distruzione della proprietà. Distruggiamo l’infrastruttura della ricchezza per un mondo in cui tutto appartiene a tuttx.

Attaccare il sistema in modo permanente

Nelle nostre lotte, incontriamo contraddizioni che riguardano le nostre abitudini e i nostri schemi di pensiero. Possiamo immaginare progetti e mondi che rompano con i nostri ruoli patriarcali, l’oppressione di genere e le continuità razziste? Rimane importante sviluppare idee su come può apparire l’unione solidale in tempi turbolenti.

Coloro che sono al potere, che abbiano o meno credenziali verdi nel contesto di una crisi climatica, risponderanno ai tentativi d’attacco contro i loro piani con crescente severità. Sono bloccati dalle energie fossili e dal dinosauro dell’industria nucleare. Sono bloccati dalla menzogna di salvare il mondo attraverso le energie rinnovabili. Si sono impigliati nella loro propaganda di greenwashing e agiranno in modo tanto più autoritario quanto più la realtà dei fatti metterà in discussione le loro promesse.

Pensiamo che l’azione militante e l’attacco diretto, in tutte le forme possibili, siano uno strumento importante in questo senso, anche se non l’unico. Molte delle proteste, delle manifestazioni, dei sabotaggi e dei blocchi avvenuti finora vanno in una direzione entusiasmante. Pensiamo però che possiamo diventare una minaccia seria solo se cerchiamo di comunicare tra di noi. Proponiamo di relazionarci con lo slogan “Switch Off! [Spegnere] – il sistema di distruzione” e di inserire così le nostre lotte in un contesto comune.

Le nostre azioni devono chiarire che non ci può essere un’alternativa verde capitalista, né una pace con le condizioni esistenti. Smantelliamo la facciata scintillante del capitalismo (verde)! I mezzi li scegliamo noi e nessuno è al di sopra degli altrx in una gerarchia. Ci piacerebbe che molte persone facessero propria questa idea.

Questo non vuole essere un tentativo di appropriazione, ma un invito a passare ulteriormente all’offensiva e a rafforzare le lotte esistenti. Accendiamo un’onda d’azione a lungo termine verso la rivolta! State attenti e siate coraggiosi.

Switch Off – Attaccare in modo permanente il sistema di distruzione.
Per una lotta solidale in condizioni catastrofiche – in tutto il mondo!

switchoff.noblogs.org

Übernommen von: lanemesi.noblogs.org